TUBERCOLOSI
TRA PAURA E REALTÀ
a cura della Dott.ssa Raffaella Massari, medico
La tubercolosi, o tisi, è una patologia infettiva sostenuta dal mycobacterium tuberculosis (o bacillo di Koch). È il batterio piú importante rispetto ad altri similari, quali il mycobacterium bovis, africanum e canettii, che sono i responsabili della stessa patologia ma in forma piú aggredibile. La patologia colpisce soprattutto il parenchima polmonare, poiché il veicolo di trasmissione del germe patogeno è aereo e si mischia con le goccioline di fluidi emessi con starnuti o tosse. La via di trasmissione interna – con interessamento di altri organi, quali il sistema circolatorio, l’apparato genito urinario e il sistema cerebrale – è quella linfatica: infatti, in stati avanzati della patologia, la maggior parte dei linfonodi assumono un aspetto particolare radiologico. Nella popolazione italiana, fino a circa poco piú di un ventennio, si potevano riscontrare tracce di TBC in persone anziane che avevano attraversato il periodo bellico o post bellico, in quanto la patologia era molto diffusa in ambienti poco areati, affollati (intere famiglie che vivevano insieme in 2 stanze) e igienicamente compromessi. Per queste persone vi erano appositi ospedali, chiamati sanatori. In tali ospedali, muniti di parchi con pini ed eucalipti, si praticavano con successo ai pazienti i pneumotoraci. Tra questi pazienti, a Roma, vi era anche il grande Nino Manfredi. Ma perché parlare di TBC oggi? Perché purtroppo questo tema sta tornando di attualità. Oggi fortunatamente non abbiamo situazione igieniche sfavorevoli, ma alcune persone ( ad es. immigrati provenienti da zone della fascia settentrionale dell’Africa o che vi hanno soggiornato per almeno 6 mesi e che sono giunti in Italia con mezzi di fortuna), purtroppo potrebbero essere portatrici inconsapevoli di questa patologia, che è insidiosa all’inizio e asintomatica. La prevenzione oggi è l’unico mezzo per arginare tale problema, sottoponendo il personale esposto (sanitari, forze dell’ordine, forze armate, insegnanti), e gli stessi putativi pazienti, a controllo sanitario. In Italia, come nel resto del mondo occidentale, vi è da considerare un ulteriore pericolo per la diffusione di tutte le patologie infettive, che sono le persone affette da Aids non compensate, ossia non sottoposte a terapia antivirale e quindi a controlli sanitari presso strutture competenti. Infatti, per la natura di questa patologia che determina un grave abbassamento delle difese immunitarie dei soggetti colpiti, questi potrebbero essere – se infettati da TBC, virus influenzale, malaria, Ebola o infezioni da HPV – diffusori inconsapevoli di dette patologie che sono purtroppo ‘di moda’ oggi. Attualmente, visto che siamo in condizioni economiche limitate, dove anche fare prevenzione per patologie cardiovascolari o diabete diventa un problema perché a carico del cittadino, cercare di arginare patologie infettive come quelle sopracitate è come fare le nozze coi fichi secchi. Consiglio: cercate di tenere areati gli ambienti popolosi, starnutire con le mani avanti alla bocca e lavarsi spesso le mani, andare al controllo medico dopo 2 giorni di febbre alta o dopo un viaggio nei Paesi ad alto rischio infettivo. L’approccio verso tutte le patologie infettive, infatti, nasce dalla prevenzione e da alcune precauzioni quotidiane.
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